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Come era già stato annunciato, il Consiglio pastorale unitario riunito la settimana scorsa, oltre alle modalità del suo prossimo rinnovo, ha preso in esame la riduzione del numero delle s. Messe festive, questione resa necessaria per la partenza di don Elio (che non sarà sostituito).
Quali scelte fare? Partendo dal fatto che si scontenta inevitabilmente qualcuno, prima di enunciare il cambiamento è opportuno fare alcune considerazioni che ne hanno orientato la scelta.
Oltre ad un discorso meramente personale – sei messe in due preti ogni domenica diventa piuttosto difficile – un primo fattore è quello della distanza che, soprattutto nella brutta stagione, rende più complicati gli
spostamenti. Meglio dunque agevolare le parrocchie più distanti a scapito di quelle più vicine.
Un altro fatto poi è quello della frequenza: come dappertutto, anche qui è bassa e, se non fosse per le presenze dei turisti, alcune nostre eucaristie sarebbero sotto la soglia minima di una celebrazione decorosa;
come anche, di contro, la presenza turistica impone una maggiore attenzione ad alcune zone in alcuni periodi.
In questo cammino di riduzione delle messe non siamo certo soli: è in atto un ripensamento dell’assetto delle parrocchie di tutta la Diocesi; se poi guardiamo indietro nella storia ecclesiastica di questa valle, non c’è
poi nulla di nuovo….

Pertanto, a partire da domenica 11, le celebrazioni festive seguono gli orari indicati sopra: tutto rimane sostanzialmente invariato, eccenzion fatta per Dont e Fornesighe che avranno la celebrazione eucaristica
domenicale in maniera alternata con Pieve (punto di riferimento fisso e sempre applicata “Per la Comunità parrocchiale”). Per essere più chiari: una domenica Fornesighe (ore 8.30) – Pieve (ore 11); quella
successiva Dont (ore 11) – Pieve (ore 11).
La messa a Forno delle 18 rimane, come anche le altre. In luglio e agosto verrà aggiunta una ulteriore celebrazione serale a Pecol. È la soluzione ottimale? Non lo
so…so senz’altro che se uno desidera davvero incontrare il Signore nella Parola e nel Pane spezzato, in qualche modo, a messa ci va!